Manila e Stefano sono stati assolti! Date le archiviazioni dei procedimenti analoghi, abbiamo ottenuto l’assoluzione piena anche per questo procedimento.
Si tratta, come affermano i nostri legali, di fatti costituzionalmente garantiti e una limitazione di tali diritti precluderebbe comunque la libera manifestazione e il diritto di sciopero.
Si trattò infatti, rispetto alle accuse, di una manifestazione sindacale e di protesta (quella del 6 novembre 2015 in Centrale Adriatica) che non travalicò il diritto legittimo di sciopero.
In attesa della lettura delle motivazioni appena la sentenza sarà depositata – motivazioni sulle quali torneremo perché riteniamo molto importante questa assoluzione per tutti/e coloro che sono sotto processo o vittime dei decreti penali di condanna per gli scioperi e i blocchi nella logistica – ci sentiamo di affermare con ancora più forza che questa sentenza da piena legittimità alle lotte e alle pratiche degne sperimentate dall’Associazione diritti lavoratori/lavoratrici nel cantiere Artoni e Centrale Adriatica di Pievesestina a Cesena. Bloccare un cantiere dove le persone sono trattate come pezzi di ricambio, ricattate e subappaltate, mera merce in funzione della produzione è giusto e anche pienamente democratico.
Meno lo sono le rappresaglie poliziesche agite dalla Questura di Forlì nei confronti di persone degne che non hanno voltato le spalle alle richieste di aiuto dei lavoratori, ne tanto meno hanno avuto paura quando è stato il momento di metterci tutto. Il fallimento di Artoni e l’indagine contro 13 dirigenti di Centrale Adriatica ci dicono che quello che abbiamo fatto non solo era giusto e necessario ma che se le Istituzioni preposte ci avessero dato ragione tanti posti di lavoro e tanta sofferenza sociale si sarebbero risparmiati.
Attendiamo l’esito dell’appello per l’ultimo decreto penale di condanna a Nurul e Manila, ma siamo certi che dopo questa assoluzione la strada, per concludere positivamente il tentativo di rappresaglia della Questura di Forlì contro delegati sindacali e lavoratori ADL Cobas, sia già determinata.
“voi siete tutori degli interessi capitalistici di questa azienda, contro la sicurezza dei cittadini, siete solo dei servi” le parole incriminate di Stefano durante lo sciopero del 6 novembre 2015 alla Centrale adriatica rivolgendosi alla digos.
#MaiSchiavi #MaiSchiave
Il commento dei legali dopo l’udienza in attesa della sentenza: