Siamo immersi in un contesto presente fatto di un restringimento drastico e netto dell’accesso ai diritti e di uno smantellamento dei servizi di welfare e sostegno alla persona, in cui la violenza, la perdita di umanità insieme a razzismo e discriminazioni sono diffusi e prevalenti nella nostra società, dai femminicidi al clima di odio costruito anche a livello mass-mediatico intorno al tema della migrazione e dell’accoglienza.
Tutti i giorni ci confrontiamo con un mercato del lavoro in cui precarietà e sfruttamento sono elementi strutturali e la ricchezza resta concentrata nelle mani di pochissimi: 342 miliardari nel nostro paese a fronte di un numero di persone che vivono in una condizione di povertà assoluta che è triplicato e arrivato a 5 milioni.
Un presente in cui la crisi è stata funzionale a ridisegnare nuovi rapporti di forza, eliminando tutele, diritti e protezione sociale, i cui risvolti li tocchiamo con mano ogni giorno a partire dalle vertenze e dai percorsi di lotta che ci vedono impegnati/e nei vari territori così come dai colloqui presso i nostri Sportelli.
In questo contesto si muove l’attacco che sta subendo l’esperienza di Casa Andrea Gallo #perlautonomia a Rimini, sperimentazione di un nuovo modello di accoglienza e intervento sociale intorno alle povertà e ai senza casa, che ha saputo dalla sua nascita affermarsi anche come strumento di produzione di nuovo welfare per le persone che l’hanno attraversata ma non solo e che il Comune di Rimini vuole chiudere, ricattando le Associazione intestatarie del progetto al pagamento di una somma pari a 16mila euro (per il consumo delle utenze dalla conclusione del Progetto Emergenza Freddo) a fronte di un debito di 15mila euro che lo stesso Comune ha nei confronti delle due Associazioni a causa della mancata erogazione del contributo economico previsto per l’Emergenza Freddo in questione.
Casa Andrea Gallo #perlautonomia è un’esperienza di co-housing, che ospita attualmente 42 persone (sia native che migranti, questi ultimi al momento sono la maggior parte vista l’inadeguatezza dei progetti di accoglienza emergenziale) nata il 24 dicembre 2015 dopo un ciclo di lotte importanti intorno al tema del diritto alla casa, alle quali un contributo importante è stato fornito anche dallo Sportello per il Diritto all’Abitare dell’ADL Cobas, che ha determinato l’apertura e la gestione del progetto per l’emergenza freddo. Casa Andrea Gallo #perlautonomia è ad oggi l’unica esperienza sul territorio nazionale nata come emergenza freddo che è proseguita oltre il periodo invernale e che oggi è autogestita dai suoi e dalle sue abitanti, impegnati/e in percorsi di costruzione di autonomia, attivazione e reinserimento sociale.
ADL Cobas ha svolto un ruolo importante non solo rispetto alla battaglia preliminare contro gli sfratti e l’emergenza abitativa che ha visto la nascita di Casa Gallo ma è stata ed è tutt’ora perfettamente integrata in quest’esperienza con un lavoro quotidiano che la vede attiva negli accompagnamenti degli/lle abitanti della Casa ai Servizi territoriali, nelle attività di segretariato sociale, informazione e orientamento sui diritti nel lavoro e mediazione con gli uffici e – negli ultimi mesi – con l’Anagrafe comunale nella battaglia non ancora conclusa per la richiesta della residenza per alcuni degli/lle abitanti ospitati all’interno della Casa che vivono sul territorio da diversi anni.
Casa Gallo è un modello che si è affermato senza alcun supporto economico pubblico, che ha saputo riattivare competenze e capacità delle persone che vi abitano ma anche la solidarietà e il sostegno di tante cittadine e cittadini riminesi e che, nel contesto attuale, un’amministrazione comunale lungimirante dovrebbe operarsi e attivarsi per una sua replica e non per la sua chiusura.
Riconoscere e creare una cornice formale intorno a questa esperienza significa iniziare ad abbandonare l’emergenzialità con la quale fino ad ora ci si è approcciati a livello istituzionale al tema delle politiche abitative pensando invece un intervento concreto sul medio e lungo periodo, un intervento che guarda all’attivazione delle persone e non alla loro assistenza e carità. Significa rivendicare e praticare l’estensione e l’accesso ai diritti per tutte e tutti, a partire da una condizione comune che riguarda sempre più cittadini che è quella del problema abitativo e del disagio socio-economico, che si ponga l’obiettivo di creare claims e pratiche comuni tra chi ha interventi aperti su questi temi (ad es. la difesa degli sfratti e l’accoglienza emergenziale che sta producendo migliaia di nuovi homeless).
Significa, ancora, insistere e battersi per il recupero e il riuso sociale dell’immenso patrimonio immobiliare pubblico sfitto (7 milioni di case vuote in Italia e un’offerta potenziale di alloggi pari circa a 10 volte la domanda), legando il tema del diritto all’abitare con la difesa dei territori contro nuove cementificazioni e disastri ambientali.
Per questo ADL Cobas sostiene attivamente la Campagna #CasaGalloUnaSoluzione, perché chiedendo all’amministrazione comunale di Rimini di individuare tra i numerosi spazi sfitti e inutilizzati uno spazio adeguato al proseguimento di questa importante esperienza di mutualismo e solidarietà significa immaginare davvero un’alternativa alle barbarie del presente ed una vittoria per tutti i movimenti, i sindacati conflittuali che in quesi anni si sono battuti contro il Piano Casa e per l’accoglienza degna.
Per questo parteciperemo al corteo promosso per Sabato 28 Ottobre a Rimini.
ADL Cobas