E’ stata una grande giornata di lotta e massiccia presenza di lavoratori ma non solo quella che si è svolta oggi in tutta Italia.
Centinaia di lavoratori del settore privato e non solo, accompagnati da altre realtà cittadine che su varie tematiche intervengono e si relazionano con i conflitti sul lavoro, hanno attraversato i cortei, i picchetti e i presidi lanciati da Adl Cobas per questa giornata di mobilitazione.
Una scommessa vinta, che è partita alcuni anni fa nell’assemblea congressuale di Adl Cobas, passando per le assemblee dei delegati e quello quotidiane con tutti gli iscritti: quella di riuscire ad andare anche al di la del magazzino, intrecciando altre esperienze di lotta e tematiche che fanno la vita di ognuno di noi.
Una consapevolezza dei lavoratori formidabile, che ha portato in piazza percorsi di lotta che mettono insieme il rinnovo del Ccnl con la battaglia per l’approvazione dello Ius soli, la difesa dell’ambiente e il diritto alla casa e servizi, la degna accoglienza e contro ogni guerra e confine, la cancellazione del Jobs Act e combattere la violenza sessista.
Oggi nelle varie piazze dove Adl Cobas è scesa in piazza i lavoratori hanno risposto che una stagione di lotte che riguardino la vita di noi tutti a 360° sia quanto mai importante ed urgente.
Padova
E’ stata una importante giornata di sciopero e mobilitazione nazionale che ha visto protagonisti anche i lavoratori e le lavoratrici di ADL COBAS Padova. Numerosi i magazzini della logistica fermi per 24 ore e importante partecipazione dei facchini al corteo che ha attraversato il centro della città per chiedere non solo un rinnovo dignitoso del CCNL Trasporto Merci e Logistica (con piu salario e diritti tra cui la clausola sociale) che parta dalla piattaforma presentata insieme al Si Cobas, ma anche diritti, welfare universale e politiche a tutela della salute e dell’ambiente. Insieme a tante realtà Padovane che hanno attraversato e arricchito di importanti contenuti la manifestazione (C Pedro, Clap Padova, Clash City Workers, Asu Padova, Ass. Razzismo Stop, Cobas scuola, Arising Africans, Quadrato Meticcio, Polisportiva San Precario) abbiamo in particolare ribadito l’urgenza dell’abolizione del JOBS ACT e di tutte le norme che hanno precarizzano il lavoro nonché chiesto con forza l’introduzione dello IUS SOLI.
Rimini
Nelle prime ore della mattinata, in occasione della giornata nazionale di sciopero generale proclamato da alcune sigle del sindacalismo conflittuale, una delegazione dello Sportello Casa dell’ADL Cobas Emilia Romagna è stata impegnata nella difesa dello sfratto della signora Marise e dei suoi figli. Una situazione molto complessa, che vede coinvolta una donna, vittima di maltrattamenti e violenza domestica per anni, con due figli, uno neo maggiorenne e una minore con grave disabilità dalla nascita, sotto sfratto dopo aver denunciato con coraggio e determinazione le violenze subite dall’ex convivente.
Stride in questa vicenda l’assenza dei Servizi e del Comune che, a fronte di una situazione così grave e arrivati al quarto accesso, non hanno ancora predisposto una soluzione abitativa adeguata a questo nucleo.Retour ligne automatique
Ancora una volta la solidarietà organizzata attraverso la #StaffettaAntisfratto ha impedito a questa famiglia di finire in strada, ottenendo un rinvio dello sfratto.
Verona
Nella giornata dello sciopero generale, un corteo di circa 400 lavoratori iscritti ad ADL Cobas ha attraversato le strade del centro Verona, concludendo con una assemblea aperta in Piazza Brà, davanti al Comune.
Erano presenti ampie delegazioni di tutti i magazzini della logistica e della distribuzione nei quali ADL Cobas a Verona è presente, confermando la decisione, presa nell’Assemblea dei delegati del 22 settembre scorso, di portare la loro voce e la forza dell’organizzazione formatasi nelle lotte all’interno delle città, rivendicando diritti per tutti; contro il jobs act e per il rinnovo del CCNL logistica, per i diritti di cittadinanza- ius soli in testa- e per le questioni ambientali e di genere.
Con la partecipazione al corteo di singoli cittadini e di una ventina di lavoratrici di AGEC/CUB in lotta per la stabilizzazione dei contratti, l’iniziativa dei lavoratori di ADL Cobas ha di fatto aperto una nuova fase in una città chiusa e xenofoba, nella quale l’intreccio della lotte sul lavoro con quelle sul territorio può essere un collante per imporre forme di democrazia dal basso che siano anticorpi delle politiche neoliberiste e razziste che da anni vengono praticate con particolare violenza a Verona.