A decorrere dal 1° marzo 2022, il decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230, ha istituito l’Assegno unico e universale per i figli a carico (di seguito AUU), che consiste in un beneficio economico mensile attribuito ai nuclei familiari, per il periodo compreso tra marzo di ciascuno anno e febbraio dell’anno successivo, tenuto conto dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013,n. 159.
L’importo dell’assegno unico viene stabilito in base ai valori dell’Isee ma sono anche previste alcune maggiorazioni . In particolare, la normativa Inps prevedeva che potessero ricevere la maggiorazione di 30 euro solo i nuclei familiari in cui entrambi i genitori fossero lavoratori. In questo modo è stata fatta una discriminazione per i nuclei familiari composti da un unico genitore.
Si sono presentate diverse famiglie mono genitoriali lavoratrici, formate da madre e figli, che si sono viste improvvisamente decurtare l’assegno unico e, addirittura, in debito verso l’Inps.
L’Inps successivamente con messaggio n. 724 del 17-02-2023 (un anno dopo) considera che la finalità del bonus in esame è incentivare l’occupazione dei genitori che fanno parte del medesimo nucleo familiare e giustifica che per tale motivo, in linea di principio, la maggiorazione per i genitori entrambi lavoratori non può essere richiesta laddove la domanda sia presentata per un nucleo composto da un solo genitore anche se lavoratore (cfr. la circolare n. 23 del 9 febbraio 2022 e il messaggio n. 1714 del 20 aprile 2022).
Sempre con lo stesso messaggio n.724 del 17-02-2023 l’INPS specificava che il bonus viene erogato d’ufficio solo ai nuclei vedovili tenendo conto della loro maggiore fragilità.
Ci siamo domandati: un nucleo formato da unico genitore non vedovo non è fragile? oppure non è riconosciuto come nucleo?
Per esempio, infatti, in una delle faq più recenti presenti nel sito Inps (dicembre 2023) alla domanda:
Sono una ragazza madre, posso chiedere la maggiorazione dell’assegno unico?
L’Inps risponde: Sì. La ragazza madre in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa vigente può richiedere tutte le maggiorazioni spettanti, ad eccezione della maggiorazione per i genitori entrambi titolari di redditi da lavoro.
Vedendo queste discrepanze e discriminazione nei confronti di famiglie composte da un solo genitore, ci siamo rivolti allo Studio dell’avvocato Giacomo Gianolla che ha portato questi casi dinanzi al Tribunale di Padova e con sentenza n.57e 58/2024 il giudice riconosce, riteniamo per la prima volta, il diritto per queste donne di ricevere la maggiorazione come genitore unico percettore di reddito.
Il numero di famiglie monogenitoriali è molto aumentato nell’arco degli ultimi 30 anni. Oggi i dati ci parlano di oltre 1 milione di nuclei monogenitoriali in cui sia presente almeno un figlio minore.
Non si tratta di genitori vedovi, ma la componente prevalente è formata da genitori single e in particolare madri sole.
La normativa tutela solo una parte della società lasciando fuori una parte importante di famiglie che invece hanno sicuramente bisogno di un sostegno da parte dello Stato.
Questa causa vinta per noi rappresenta un tassello importante nel percorso per il riconoscimento dei diritti delle famiglie più fragili e in particolare delle donne che quotidianamente devono affrontare tutte le difficoltà derivanti dal crescere i figli da sole.
La nostra battaglia non si ferma con queste due vittorie ma mira a modificare la Legge e per questo invitiamo tutte le persone che hanno subito questa discriminazione a rivolgersi ai nostri sportelli per presentare causa all’Inps.