Una grandissimi giornata di lotta, un fiume in piena che da tutta la regione ha travolto la città di Padova, portando in piazza più di 5000 persone contro il recente provvedimento del Governo Meloni che dopo l’approvazione alla Camera, si appresta nelle prossime settimane a passare al Senato salvo questioni legati ad eventuale incostituzionalità di alcuni elementi contenuti nel disegno di legge.
Più di 120 realtà avevano aderito all’appello partito dall’assemblea padovana e la risposta della piazza conferma la scelta giusta e vincente di allargare il percorso a collettivi studenteschi, comitati di inquilini, lavoratori e lavoratrici, sindacati conflittuali, comitati in difesa dell’ambiente e dei beni comuni, movimento contro le grandi opere, sportelli legali e di supporto, cooperative sociali, associazioni non governative e esperienze partitiche in lotta contro il ddl.
La manifestazione non si è semplicemente limitata ad esporre e raccontare gli effetti nefasti del DDL e le sue cadute repressive, che aumenteranno le pene per determinati “reati” anche sino a 20 anni.
Infatti, in continuità con i decreti sicurezza dei precedenti Governi, questo DDL altro non è che un attacco diretto ad attivisti e attiviste, lavorattrici e lavoratori. Volte a reprimere il dissenso verso le politiche di morte, autoritarie e liberticide di questo governo. Ma non solo: ad essere attaccate sono proprio quelle esperienze di lotta confilttuali e che oggi sono le uniche ad immaginare un alternativa in questo paese dominato da corruzione e malaffare, tagli a servizi e welfare, devastazione ambientale e sociale.
Una piazza che ha voluto dire una cosa molto semplice: il concetto di sicurezza è per noi SALARIO MINIMO, GIUSTIZIA AMBIENTALE, UN REDDITO DIGNITOSO, PACE, LIBERTA’ DI CIRCOLAZIONE, DIFESA DEI BENI COMUNI.
Per questi motivi la necessità di convergenza tra le molteplici lotte presenti oggi a livello regionale è sempre più urgente. I picchetti dei lavoratori della logistica devono incontrare gli occupanti di case e chi restite agli sfratti, così come chi rifiuta la TAV e la devastazione dei territori, chi salva vite umane in mare e si oppone alla costruzione di CPR per migranti, contro il razzismo istituzionale, chi si si batte contro l’economia di Guerra e il genocidio in Palestina.
Il corteo, a partire dell’assemblea Padovana, ha concluso il percorso in piazza Garibaldi, lanciando i prossimi appuntamenti:
– 7 Novembre assemblea a Padova
– 10 Novembre assemblea a Venezia lanciata dal comitato No Grandi Navi
– 16 Novembre assemblea nazionale a Roma
















