Venerdì 29 marzo come ADL COBAS abbiamo partecipato convintamente al presidio antifascista di Piazza delle Erbe a Padova per manifestare contro i fascisti di Forza Nuova che attraverso l’attacco alla legge sull’interruzione di gravidanza cercano una legittimazione politica e sociale. Venerdì eravamo in piazza in tanti e tante per dire che sul tema dei diritti civili, l’autederminazione delle donne e le politiche sulla famiglia non abbiamo intenzione di fare un passo indietro, anzi vogliamo rilanciare una mobilitazione per ampliare lo spettro dei diritti e delle libertà per tutti e tutte. Ma eravamo in piazza, con grande determinazione, anche perché le scelte della Questura hanno stravolto i valori fondanti del patto costituzionale che trovano nella discriminante antifascista la pietra angolare: nonostante le chiare prese di posizione dell’Amministrazione Comunale il Questore Paolo Fassari – forse fiutando più di un plauso da parte del Viminale – ha preferito mettere sullo stesso piano un’organizzazione esplicitamente fascista con chi invece si riconosce nei valori della resistenza.
Per questo forti di un ampio consenso e di una grande partecipazione, in tanti e tante abbiamo deciso di disobbedire alle indicazioni del Questore ed incarnare quella Costituzione che è stata tradita dall’autorizzazione a Forza Nuova. Un corteo spontaneo, gioioso ma determinato, privo di qualsiasi oggetto offensivo, che ha attraversato le piazze del centro fino ad arrivare in via Oberdan dove, diversamente da quanto riportato dai quotidiani locali, la celere senza alcuna mediazione o preavviso, incurante del fatto che fossimo a viso scoperto e con le mani alzate, è partita con una pesante carica: alle compagne presenti nelle prime file del corteo è stato dedicato il trattamento preferenziale: due sono state fermate e due sono finite in pronto soccorso. Dobbiamo essere chiari, dato che la disinformazione in questi giorni è stata tanta: Padova non ha assistito a nessuno scontro – i video e le foto non lasciano ombra di dubbio – ma c’è stata la lucida volontà di reprimere il corteo. Per quanto accaduto prima e durante la manifestazione le responsabilità del Questore sono evidenti.
Resta il dato di una manifestazione antifascista importante nei numeri e determinata a non accettare il fascismo, il sessismo e il clericalismo di Forza Nuova e men che meno la legittimazione politica che alcune istituzioni sempre più spesso le riconoscono. Per noi quindi è stata comunque una grande giornata, che ci ha connessi immediatamente alle strade di Verona .
Infine vogliamo dedicare alcune righe alla stampa locale, tutta, ma in particolare ad Enrico Ferro de Il Mattino di Padova, che non ha avuto scrupoli a gettare fango e menzogne su una delle ragazze fermate – Maria – che è stata dipinta come un mostro e in quanto insegnante come un pericolo per i suoi discenti. Per questa ignobile gogna mediatica Maria è esposta a seri procedimenti disciplinari, in assenza di prove e sentenze: esprimiamo quindi tutta la nostra solidarietà a Maria e invitiamo tutti i giornalisti a dismettere i panni dei questori e se intendono fare politica a non nascondersi dietro la libertà di informazione.