Firmato da si cobas e adl cobas un importante accordo nazionale con fedit in rappresentanza di BRT, GLS e SDA
In data 21 giugno dopo una lunga trattativa (dovuta anche alle difficoltà legate al covid) e numerose iniziative di lotta è stato sottoscritto presso la sede del SI COBAS di Bologna un nuovo accordo con Fedit integrativo degli accordi già in essere tra le parti relativi alle linee guida nazionali per i fornitori di servizi di facchinaggio di BRT, GLS e SDA. Ci teniamo ad evidenziare che accordi siglati con FEDIT a partire dal 2016 FEDIT per i principali corrieri espressi (fino a circa due fa anche TNT Global Express era coinvolta) hanno stravolto in positivo il CCNL delle spedizioni, trasporto merci e logistica e più in generale le condizioni di lavoro e sono diventati un punto di riferimento per l’intero settore. Tra le grandi conquiste ratificate in questi accordi ricordiamo l’eliminazione della figura del socio lavoratore e la possibilità di instaurare unicamente rapporti di lavoro subordinato; la garanzia della piena retribuzione dell’orario contrattuale dove fino a prima vigeva il principio del lavoro a chiamata (connessa allo finzione di soci-lavoratori); il riconoscimento integrale di 13sima, 14sima (prima retribuite per le ore effettivamente lavorate), infortunio e malattia (i giorni di carenza non venivano retribuiti e dal 4° giorno si percepiva solo l’indennità dell’INPS); l’introduzione della clausola sociale in caso di cambio di appalto (nel CCNL all’epoca non esisteva); l’introduzione di un ticket restaurant – che oggi è arrivato quasi ovunque a 8 € al giorno – ; l’introduzione di passaggi automatici di livello: dal 6° J al 6°S dopo 9 mesi (da CCNL si passava dopo 30 mesi), al 5° livello dopo altri nove mesi (non era previsto da CCNL), ulteriori passaggi dopo 6 anni di anzianità di magazzino, a prescindere dalla mansione, al 4° J e al 4° livello dopo 9 anni di anzianità (non era e non è contemplato nel CCNL); aumento di due giorni di permessi in aggiunta a ROL e Ex Festività; introduzione di premi di risultato che garantiscono in qualche misura un’ulteriore mensilità. E’ stata inoltre migliorata la la sicurezza sul lavoro e cancellato quel sistema odioso di comando e disciplina sul lavoro che rendeva i lavoratori schiavi. Tutti questi elementi conquistati con la lotta hanno portato ad aumenti retributivi mensili stimabili nell’ordine di almeno 400 euro e il riconoscimento alle nostre organizzazioni di tutti i diritti sindacali previsti dallo statuto dei lavoratori e dal CCNL.
Il 21 giugno a Bologna è stato siglato un ulteriore accordo che prosegue il percorso di costante miglioramento delle condizioni di impiego previste dal CCNL nazionale introducendo importanti aspetti innovativi, in particolare un sistema di esodi incentivati con importi fino a 30 mila euro per chi dopo 15-20 anni di lavoro ha voglia di cambiare lavoro o vita, un sistema di tutela dei lavoratori e delle lavoratrici dagli effetti del riconoscimento dell’inidoneità ed un contenimento del lavoro somministrato. Oltre a questi aspetti è stato concordato un significativo ampliamento della copertura assicurativa per i rischi connessi all’attività lavorativa, ma in questo caso la tutela riguarda anche i driver la cui trattativa specifica è ancora in corso. Il verbale d’accordo prevede che le parti si incontreranno già nei prossimi giorni per definire un modello di accordo aziendale che regoli quanto disposto dall’art. 11 quinquies del vigente CCNL (in particolare gli importi della trasferta) in tale ambito verranno normate differenti modalità di applicazione di quanto disposto dall’art. 32 del vigente CCNL in materia di risarcimento dei danni, nonché per concordare una procedura che regoli le relazioni sindacali a livello territoriale.
La veloce e positiva chiusura del tavolo di trattativa sui driver, per le nostre organizzazioni sindacali è oggi un obiettivo prioritario: grandi sono le aspettative di questi lavoratori e lavoratrici e legittima la richiesta di uniformare le condizioni di impiego prendendo come riferimento i più importanti accordi di cantiere siglati dalle nostre organizzazioni sindacali. La vertenza con Fedit e i corrieri BRT, GLS ed SDA, sebbene oggi registri un significativo passo in avanti non è chiusa, anche perché resta aperto il nodo degli aumenti contrattuali che possano quantomeno garantire il potere d’acquisto eroso a seguito del veloce aumento del costo della vita