Una straordinaria giornata di mobilitazione quella di ieri a Viadana. Circa 700 persone, in un giorno infrasettimanale sotto un sole cocente e con un caldo afoso, hanno attraversato le strade e le piazze di questa piccola città del Mantovano, in solidarietà con le 271 famiglie e i lavoratori e le lavoratrici Composad per i/le quali è stata attivata la procedura di licenziamento collettivo con lo scadere dell’appalto al 31 maggio 2017 (clicca qui per l’album fotografico).
La mobilitazione, nonostante le ripetute provocazioni della polizia, sempre schierata dalla parte delle lobby e delle multinazionali, ha raggiunto i cancelli di Composad e strappato un nuovo incontro con Legacoop per il pomeriggio.
Lo scenario che ci siamo trovati davanti, con le provocazioni della polizia, i cancelli dello stabilimento chiuso e l’ultima proposta emersa nel tavolo di ieri pomeriggio in Legacoop ci dicono che non c’è mediazione possibile con questo potere sempre più effimero e antidemocratico e con le contraddizioni enormi delle proposte emerse fino ad ora nei tavoli di trattativa che inchiodano pesantemente alle loro responsabilità tutte le Istituzioni coinvolte, in primis la Prefettura e il Prefetto Carla Cincarilli, che hanno fatto carta straccio dell’accordo dello scorso anno per la piena applicazione del CCNL del settore.
Ieri pomeriggio all’incontro in Legacoop a Mantova viene presentata una nuova proposta: il licenziamento di 90 lavoratori e l’assunzione dei restanti 180 per tre mesi a tempo determinato con l’ingresso in ATI, insieme a CLO, di una cooperativa creata ad hoc in sostituzione di Viadana Facchini.
Questa è la terza proposta che viene avanzata in questo ultimo mese. Siamo partiti infatti con la mobilitazione contro l’accordo fra Cgil e Legacoop, che imponeva il ciclo continuo (con sabati e domeniche lavorative) e l’ingresso di 70 interinali perché il cantiere era/è oberato di commesse. Dopo la mobilitazione contro questo accordo imposto con autoritarismo ai lavoratori e alle altre OO.SS. arriva la comunicazione della procedura di licenziamento collettivo per 271 lavoratori/lavoratrici dalla Coop Viadana Facchini, di questi, 50 saranno tenuti fuori dal nuovo appalto, questo quello che emerge nei tavoli di trattativa.
Non è tollerabile che i lavoratori e le lavoratrici vengano licenziati e buttati in strada dopo 15 anni di servizio presso Composad, non è tollerabile che siano sempre i lavoratori e le lavoratrici a pagare le conseguenze di problemi gestionali delle cooperative o dei cambi d’appalto, quando a tutti gli effetti questi dovrebbero essere lavoratori e lavoratrici subordinate di Composad.
Le incongruenze fra le proposte emerse nei tavoli di trattiva denotano, inoltre, una gestione torbida da parte di tutte le autorità e organi competenti, in primis della controparte imprenditoriale, che ricordiamo non si è mai seduta ai tavoli di trattativa ma da buon burattinaio ha mosso le fila di tutta la vicenda.
Il lavoro in Composad c’è! Il lavoro c’è ma minacciano centinai di licenziamenti, la chiusura dello stabilimento, solo per imporre un modello produttivo, che rende il lavoratore sempre più schiavo e il lavoro sempre più povero e nocivo. Questo è la realtà. Non è tollerabile che l’A.D. di un’azienda, come Composad, guadagni 20 volte in più rispetto allo stipendio di una lavoratrice o di un lavoratore fra l’altro assunto/a da una cooperativa per poterlo/a pagare meno e ricattarlo/a meglio. Un anno fa è stato firmato un accordo con la firma in calce di Prefetto, Presidente della Provincia e Sindaco, accordo che prevedeva la piena applicazione del CCNL Logistica e Trasporti, la piena occupazione e la garanzia/clausola di salvaguardia nei cambi d’appalto.
Diciamolo il minimo sindacale, non certo un accordo rivoluzionario.
Le istituzioni devono farsi da garanti di questo accordo, perché se così non fosse vorrebbe dire che chi amministra, gestisce, e comanda a Viadana e in quel territorio è il Gruppo Saviola.
Continuiamo pertanto a mobilitarci anche oggi con il presidio e con l’assemblea che si svolgerà nel tardo pomeriggio. Qui ci sono uomini e donne degne che non abbassano la testa quando passa il padrone e che sanno organizzarsi e prendere delle decisioni collettive a difesa di un lavoro libero dallo sfruttamento e della loro dignità.
#MaiSchiavi #MaiSchiave #primaidirittideiprofitti #clausolasocialesubito!