Una giornata di lotta e liberazione, come recitava l’appello lanciato da Adl Cobas, si è materializzata per le strade dell’Arcella, quartiere meticcio di Padova, ed in piazza Azzurri d’ Italia, luogo previsto per l’happening.
Sin dalle 15 e nonostante il tempo avverso, oltre 400 persone (in gran parte) lavoratori dei magazzini della logistica di Padova, moltissimi dei quali residenti proprio nel quartiere Arcella, e militanti e attivisti delle realtà che hanno aderito all’appello, più semplici cittadini di Padova e non solo, hanno riempito Piazza Azzurri D’Italia.
Da qui, dopo gli interventi di apertura si è snodato un rumoroso corteo che ha attraversato le arterie principali della zona, scandendo slogan e intervenendo rispetto alle due tematiche principali della giornata: l’avversione ad ogni tipo di razzismo e discriminazione, con il claim “MAI PIU SINDACI RAZZISTI A PADOVA” con un chiaro messaggio all’ex sindaco razzista BITONCI e la difesa ed il rilancio delle lotte nei posti di lavoro, dove al di là della retorica sulla “festa dei lavoratori” si rileva un tentativo continuo e anzi crescente di proporre anche attraverso le leggi (vedi Jobs Act) ricatto e schiavismo. Lo scopo dell’iniziativa era quello di riunificare i contenuti legati alla necessità di fare del primo maggio una giornata, oltre che di festa, anche di lotta richiamando tutti i temi fondamentali dello scontro molto pesante in atto tra capitale e lavoro con la problematica della lotta al razzismo, e, di conseguenza, la necessità di rendere protagonisti nuovi e vecchi cittadini di Padova, con o senza cittadinanza italiana, per lanciare un messaggio chiaro alla città intera che parli di diritti e di accoglienza degna. In questo senso lo slogan della manifestazione era “Mai più sindaci razzisti a Padova” coglieva interpreta la precisa volontà di essere protagonisti del proprio destino, non solo nel proprio posto di lavoro, ma anche nella città nella quale si vive. Non è più ammissibile che in una città che vede la presenza di oltre il 10 % di abitanti stranieri che venga eletto un sindaco che fa parte di un partito che rappresenta la nuova destra, come in Francia, razzista e xenofoba. Significativo allora il fatto che alla presenza di centinaia di lavoratori stranieri e di nuovi cittadini di Padova, si siano associati tanti altri cittadini padovani, chiamati dalle varie realtà associative che hanno aderito all’iniziativa.
Al ritorno in piazza l’happening è proseguito con gli interventi delle varie realtà partecipanti e la fine dei concerti con gli Stellari e Delta Folk Strings.
Rileviamo comunque la riuscita della giornata, con una partecipazione non scontata e la possibilità, di organizzare una festa del primo maggio fatta di momenti culturali e ludici, ma con contenuti conflittuali e possano davvero far tornare questa ricorrenza – legata al 25 Aprile – come un giorno di lotta per migliorare nei fatti e materialmente la società ed il lavoro.
All’anno prossimo..