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ADL Cobas > Blog > Pubblico > Cooperative Sociali – Verso un 8 Marzo di Sciopero!
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Cooperative Sociali – Verso un 8 Marzo di Sciopero!

ADL-Cobas Emilia Romagna
di ADL-Cobas Emilia Romagna Pubblicato 28 Gennaio 2019 1.4k Visualizzazioni 8 minuti di lettura
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8 minuti di lettura
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La storia degli ultimi anni ci consegna significativi cambiamenti nel settore socio-educativo e socio-sanitario, con diversi interventi legislativi – Legge “ex-Iori” (inserita nella L.205/2017) e Decreto “Lorenzin” (ora L.3/2018), D.L. Salvini (convertito nella L. 132/ 2018) e altre norme nella legge di bilancio 2018) – che già oggi segnano profondamente le condizioni lavorative di decine di migliaia di educatrici ed educatori, di operatrici e operatori sociali del nostro Paese con una chiara e triste tendenza al peggioramento nei prossimi anni.

Legge ex-Iori e decreto Lorenzin sono provvedimenti accomunati dagli effetti fortemente vessatori, penalizzanti e divisivi per la categoria.
La prima, lungi da dare finalmente pieno riconoscimento professionale alla figura dell’educatore/trice, mantiene per ampia porzione una posizione di subalternità imponendo ora a chi da anni è in servizio e formazione continua, di dover affrontare un percorso per l’acquisizione obbligatoria e a pagamento (totalmente a proprio carico) di 60 CFU per l’equiparazione al titolo universitario, destreggiandosi tra corsi (alcuni sì e altri meno) formativi; specularmente, con il secondo, l’operatrice/tore dell’ambito prettamente sanitario dovrà iscriversi all’Albo professionale, con tutti i conseguenti (e ingiustificati) oneri economici e di responsabilità.

Infine, il decreto Salvini su sicurezza e immigrazione, trasformato ormai in legge, interviene drasticamente e drammaticamente sui servizi legati all’accoglienza. Stravolgendo il sistema di protezione in un assurdo impianto di controllo e clandestinizzazione dei migranti, non solo si depriveranno i beneficiari di diritti e concreti strumenti di integrazione, ma si provocherà una vera e propria crisi occupazionale per decine di migliaia di lavoratori in tutta Italia, che perderanno il proprio lavoro o si vedranno trasformare in erogatori di servizi ben al di sotto della soglia minima di dignità, se non in meri guardiani.

A questo quadro va aggiunta la trattativa in corso per il rinnovo di un CCNL scaduto da oltre 7 anni, con i sindacati confederali da mesi seduti ai tavoli con le associazioni datoriali Legacoop e Confcooperative, senza l’ombra di un confronto costruttivo e trasparente con chi nei territori opera in questo settore, e che tra l’altro porterà, come sembra, ad un rinnovo senza significativi miglioramenti. L’ennesima beffa per un settore che già da tempo vive un profondo processo di esternalizzazione, precarizzazione e abbassamento della qualità dei servizi stessi.

-ISEE-
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Come organizzazione sindacale e lavoratori e lavoratrici dell’ADL Cobas riteniamo invece imprescindibile una vera partecipazione e democrazia reale nelle decisioni sui percorsi di lotta e rivendicazione, ed è ciò che stiamo praticando anche nel settore del lavoro sociale.
In particolare, negli ultimi mesi abbiamo visto crescere l’esigenza di confrontarsi, informarsi e prendere coscienza, di organizzarsi e per questo ci siamo messi a disposizione con assemblee, presidi, flash mob, incontri pubblici e volantinaggi nei vari territori della Regione. In queste numerose occasioni abbiamo riconosciuto una crescente necessità e voglia di prendere voce e di mobilitarsi a difesa dell’occupazione, delle condizioni lavorative e contrattuali, della dignità della propria professione e degli utenti, della qualità dei servizi.

Non c’è dubbio, dunque: il tempo di mobilitarsi è ora!

Dobbiamo però essere in grado di farlo insieme a tante e tanti altr@, perché molte delle problematiche del Terzo settore sono comuni ad altre categorie lavorative e trovano origine nella società in cui viviamo, in un contesto dove sempre più le discriminazioni di genere, razziali, culturali, lavorative e sociali si intrecciano e si rafforzano a vicenda.

Senza dimenticare le condizione specifiche del settore, riconosciamo il bisogno di un orizzonte di cambiamento comune e ampio. Il movimento globale Non Una di Meno dal 2016 ci sta dimostrando che è non solo possibile ma necessario.

Non possiamo dunque non rispondere affermativamente all’appello lanciato per uno sciopero globale femminista per il prossimo 8 Marzo, affinché sia una giornata non “solo” di ribellione alla discriminazione di genere ma di lotta contro tutte le forme che la violenza strutturale del sistema neoliberale assume.

La violenza patriarcale che colpisce le donne sui luoghi di lavoro, in famiglia, per le strade e la crescente ondata xenofoba che ha assunto ormai (in Italia e non solo) il profilo di un razzismo istituzionale si saldano, alimentando lo sfruttamento sociale e lavorativo di cui siamo tutte e tutti vittime.
Proprio il Terzo settore, che non a caso vive di una forte presenza di lavoratrici donne, è tra i più caratterizzati da quella dinamica di femminilizzazione del lavoro secondo la quale vi è una vera e propria messa a valore dal punto di vista d’impresa delle capacità relazionali, affettive, di cura della forza lavoro, sulla quale si scarica infine il peso maggiore di una sistema di servizi sociali, alla persona e di welfare progressivamente privatizzato, esternalizzato e dismesso, basato sul lavoro precario e fortemente informalizzato, sempre più tendente alla vocazione volontaristica e “missionaria” a discapito di una legittima tutela della propria condizione e dei diritti lavorativi.

Crediamo fermamente dunque che sia possibile e necessario fare dell’8 Marzo un momento in cui scioperare davvero, rivendicando soluzioni concrete ed adeguate per le tante problematiche del nostro settore, ed insieme poter potenziare la nostra voce incrociando le lotte di tante e tanti altri che si riconoscono nell’appello di NUDM e si mobiliteranno quel giorno a livello globale.

Come ADL Cobas Emilia-Romagna quindi, nell’ambito della giornata di sciopero proclamato a livello nazionale, lanciamo per l’intera giornata dell’8 Marzo lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici del Terzo settore, promuovendo già nelle prossime settimane un percorso di mobilitazione e organizzazione collettiva dentro e fuori i luoghi di lavoro, con le colleghe e i colleghi e con il movimento NUDM, per costruire insieme un’iniziativa regionale a Bologna con presidio partecipato da lavoratrici e lavoratori, utenti, beneficiari, cittadine e cittadini, attiviste di NUDM, presso le sedi di Legacoop e della Regione Emilia Romagna.

Per chiedere l’equiparazione professionale degli educatori senza i balzelli della Legge ex-Iori e comunque abbattere i costi attraverso lo sblocco dei Fondi europei per la formazione.
Per contestare le attuali condizioni di lavoro a cui sono costretti le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali e il gravissimo ritardo nel rinnovo del CCNL di categoria.
Per sostenere la Piattaforma redatta da lavoratrici e lavoratori per il rinnovo del CCNL di categoria.
Per ottenere garanzie nella tutela dei posti di lavoro a rischio delle operatrici e operatori dell’accoglienza a seguito della legge “sicurezza e immigrazione”.
Per manifestare il dissenso ad una legge come quella cosiddetta “Salvini” che vuole solo ampliare disuguaglianze e alimentare odio.

Diritti e dignità per il lavoro nel sociale: l’8 Marzo incrociamo le braccia, incrociamo le lotte!

Argomenti:8marzoaccoglienzaBologna - Parma - Reggio Emiliacooperative socialieducatorinonunadimenoRimini - Romagnasciopero
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Chi siamo

L’ADL Cobas (come “associazione difesa lavoratori”) nasce nel 1992 dall’esperienza politica e sociale sviluppatasi lungo il decennio degli anni 80 nella Bassa Padovana attorno alle lotte contro la ristrutturazione, il decentramento, i licenziamenti, la precarizzazione del lavoro e la devastazione ambientale in quei territori. 


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Adl Cobas 3 Dicembre 2024 16:53

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