Siamo nel pieno dell’emergenza sanitaria che già ora incomincia a produrre effetti devastanti dal punto di vista della tenuta economica e sociale per ampi strati sociali, ai quali sono stati progressivamente negate negli anni garanzie di reddito, salute, welfare e tutele in genere e per i quali è necessario garantire subito misure straordinarie e implementate rispetto a quelle varate a livello centrale e regionale.
Prioritario è dunque aumentare lo stanziamento delle risorse anche attraverso forme di tassazione del profitto e della ricchezza in un paese dove la forbice fra ricchi e settori popolari è aumentata vertiginosamente (il patrimonio del 5% più ricco degli italiani è superiore a tutta la ricchezza detenuta dall’80% più povero) per evitare che i costi maggiori dell’emergenza sanitaria globale siano in breve drammaticamente addossati, ancora una volta, ai settori sociali del precariato e del mondo del lavoro in genere.
Oltre a ciò, però, appare chiaro che questo fenomeno epocale sta facendo emergere in maniera inequivocabile le contraddizioni di un modello di sviluppo che genera disuguaglianze, sfruttamento, precarietà strutturale, assenza di tutele acuendo le storture profonde che già pervadono la società e l’attuale mondo del lavoro. Siamo consapevoli che l’emergenza sanitaria genera una crisi dell’attuale sistema economico che potrà avere ripercussioni ben più durature e profonde per ampi settore della popolazione italiana ed europea.
Riteniamo quindi imprescindibile, proprio in questa fase, riformare radicalmente il sistema della sicurezza sociale, ridando centralità strutturale al welfare, in primis ai sistemi sanitari pubblici, e dignità e tutele al lavoro precario e in genere, restituendo potere reale al salario e garanzia universale e incondizionata del reddito per tutti e tutte.
Per questi motivi non possiamo non pretendere sin da subito dalle Istituzioni regionali, nazionali ed europee un cambio radicale nelle politiche del lavoro, del reddito, del welfare e della redistribuzione della ricchezza a favore dell’ampia maggioranza della popolazione.
Obiettivi che stiamo perseguendo, nonostante le limitazioni dovute alla fase di quarantena con livelli di mobilitazione che amplieremo a conclusione della stessa.
Ma finora le risposte fornite dall’amministrazione regionale alle organizzazioni sindacali “di base” come la nostra, che pure rappresentano pienamente molti settori e ambiti lavorativi pienamente colpiti dall’attuale emergenza sanitaria ed economica, dal terzo settore alla logistica, dal turismo al lavoro precario in genere sono state del tutto inadeguate alle problematiche e ai bisogno emersi e denunciati. Non è dunque possibile né possiamo accettare di vederci relegati alla mera sfera informativa e “di tribuna”.
Di seguito il testo del documento congiunto condiviso dalle organizzazioni sindacali ADL Cobas – SGB – SI Cobas – USB
PIATTAFORMA INTERSINDACALE – EMERGENZA COVID-19
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
A seguito dell’incontro tenutosi in via telematica il 26 Marzo scorso con l’amministrazione regionale, rappresentata dall’Assessore al Lavoro Vincenzo Colla e la vicepresidente con delega al Welfare Elly Schlein, sulla situazione di crisi attuale generata dall’emergenza epidemiologica del cd. nuovo Coronavirus, le scriventi OO.SS., pur riconoscendo la volontà di dialogo della Giunta, hanno ritenuto l’occasione non soddisfacente per quanto le modalità d’approccio e nel merito degli argomenti discussi.
Riteniamo infatti che le reali occasioni di confronto e contrattazione finora istruite dalla Regione attraverso i Tavoli di crisi abbiano erroneamente ignorato la reale rappresentatività che le scriventi organizzazioni sindacali esprimono sul piano regionale, in molti settori e ambiti lavorativi pienamente colpiti dall’attuale emergenza sanitaria ed economica. Non è dunque possibile né possiamo accettare di vederci relegati alla mera sfera informativa e “di tribuna”.
Per questo, con il presente documento, vogliamo con decisione ribadire congiuntamente quanto tutte le scriventi Organizzazioni hanno singolarmente già espresso il 26 marzo scorso, in merito alla necessità di pieno coinvolgimento nei Tavoli di crisi e dell’attivazione di Tavoli permanenti per alcuni specifici settori e ambiti del mondo del lavoro.
Chiediamo dunque a quanti in indirizzo di riconvocare urgentemente un incontro (via piattaforma telematica) con le scriventi OO.SS. sulla base della presente Piattaforma, come di seguito in dettaglio.
TEMI GENERALI
● Garanzia di Reddito e Salario per tutti/e:
– Reddito di “quarantena” di base: individuazione dispositivi di reddito garantito per tutte le forme di lavoro non destinatarie degli attuali ammortizzatori sociali, anche straordinari, caratterizzate da universalità e non condizionabilità al lavoro, attraverso l’estensione dell’attuale Reddito di Cittadinanza da rendere poi strutturale;
– Lavoratori intermittenti: modifica indirizzo INPS (espresso nella circ. n. 47/2020) per riconoscimento della CIGD ed estensione del periodo media di calcolo a 12 mesi;
– Ammortizzatori sociali per il lavoro dipendente (CIGO-FIS-CIGD):
- no alla limitazione della possibilità di anticipazione da parte delle aziende (p.es. del FIS, art. 19 DL. 18/2020);
- revisione dell’accordo con ABI per l’anticipazione creditizia da applicarsi solo ove l’aziende non possono garantirla per motivi di comprovata crisi, garantendo costo zero per il lavoratore ed a copertura totale;
- erogazione ANF anche in caso di FIS;
- abolizioni massimali per erogazione 80% reale;
● Gestione attività produttive e servizi
– Blocco dei licenziamenti ben oltre il 16/05 p.v. (come previsto dal DL. 18/2020), almeno fino alla durata dell’emergenza nazionale;
– Revisione del meccanismo di blocco delle attività non fondamentali, controllo delle deroghe e riduzione al minimo dell’attività nelle aziende aperte (soprattutto industria e logistica);
– No alla riduzione del servizio Tpl e ferroviario.
● Sicurezza e salute del personale:
– garantire adeguate ed efficaci condizioni di salvaguardia della salute e della sicurezza per il personale al lavoro, a partire da quello sociosanitario e delle aziende servizi alla persona (servizi domiciliari, strutture residenziali anziani e disabili, case di riposo, CAS/Sprar, Centri per senza dimora, etc) e relativa utenza, attraverso l’individuazione di chiari Protocolli sanitari che prevedano un test di screening con tampone obbligatorio Covid-19 (per tutti/e) e DPI certificati, con assicurazione della relativa fornitura, per tutti gli operatori e le operatrici in servizio presso le strutture ancora attive, e verifica diretta dell’Unità di crisi congiuntamente a RLS/RSU/RSA/ delle reali condizioni sanitarie nei luoghi di lavoro;
– Urgente convocazione tavolo tecnico con coinvolgimento Assessorato Salute;
– Assunzioni a tempo indeterminato di personale sanitario e socio-sanitario dalle graduatorie vigenti.
TEMI SPECIFICI, CON EVENTUALE ISTITUZIONI TAVOLI TEMATICI/SETTORIALI:
● Lavoratori in appalto nei servizi pubblici:
– Estensione dell’art. 48 del DL. “Cura Italia” a tutti gli appalti per i servizi pubblici e garanzia del pagamento al 100% per il personale impiegato;
– Abrogazione art 9 D.L. n. 14/2020 sull’obbligo al lavoro domiciliare per i servizi di integrazione scolastica sospesi;
– Avvio del processo di re-internalizzazione dei servizi e del personale.
● Lavoratori in P. Iva, Co.co.co e stagionali (settore Turismo):
fermo restando l’obiettivo di estendere strutturalmente il Reddito di cittadinanza in forma universale e incondizionata, da subito:
– innalzamento Bonus (artt. 27-28-29-38 DL. 18/2020) e semplificazione delle procedure, con rinnovo automatico almeno fino al 31 Luglio 2020 (durata Emergenza nazionale);
– per gli impiegati nelle imprese turistiche annuali in crisi a causa dell’emergenza COVID-19, riconoscimento pieno della C.I.G. in deroga e FIS.
● Spettacolo e cultura:
– Garanzia di sostegno al redditto per tutti gli addetti del settore, indipendentemente dalla forma contrattuale;
– Legge di riforma degli ammortizzatori nel settore dello spettacolo a partire dal
● Diritto all’abitare:
– Moratoria del pagamento degli affitti e delle utenze sulla prima casa, con riconoscimento della “morosità incolpevole da Covid-19” per riduzione o perdita di reddito/impossibilità lavoro;
– Stanziamento straordinario di risorse adeguate “Fondo sociale per l’affitto”;
– Moratoria sugli sfratti da estendere oltre il 30 settembre 2020;
– Riduzione dei contributi di locazione per gli alloggi ERP;
– Blocco mutui prima casa stipulati fino a marzo 2020.
SOTTOSCRITTA DA:
Ass. Diritti Lavoratori/Lavoratrici – ADL Cobas Emilia-Romagna
SGB – Sindacato Generale di Base Emilia-Romagna
Sindacato Integategoriale – SI Cobas Regionale
USB – Unione Sindacale di Base Emilia-Romagna
** foto Michele Lapini