Pubblichiamo il comunicato dell’associazione Giuristi Democratici che spende parole chiare di netta e sentita preoccupazione rispetto alle violazioni dei diritti fondamentali dei lavoratori e delle lavoratrici, garantite dalla Costituzione e dalla Statuto dei lavoratori, messe in atto da cooperative e aziende nella logistica della Grande Distribuzione Organizzata in Emilia-Romagna.
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Veniamo a conoscenza della situazione che si sta verificando in questi giorni, in Emilia Romagna, nell’ambito della vertenza sindacale promossa da ADL Cobas che interessa i magazzini e la logistica di appoggio e rifornimento della Coop Alleanza 3.0. Una vertenza che si svolge da circa un anno, sui temi dell’inquadramento contrattuale, dell’applicazione di tutele generali (riconoscimento economico della malattia e infortunio, ad esempio) ma anche di programmazione del lavoro e degli orari, in particolare, e che ha avuto momenti di interlocuzione e mediazione, con la sottoscrizione di accordi siglati presso la Prefettura di Parma.
Negli ultimi mesi del 2022 e all’inizio dell’anno in corso sono tuttavia iniziati, nei confronti degli aderenti alle iniziative ed all’organizzazione sindacale, procedimenti disciplinari, già sfociati in ben 31 sospensioni cautelari e successive lettere di licenziamento nei confronti di lavoratori del magazzino Kamila (Parma) per “l’astensione dal lavoro” messa in atto in solidarietà con un collega sospeso: vale a dire, in sostanza, per aver scioperato.
Come Giuristi Democratici non possiamo non dirci preoccupati, al di là di ogni valutazione di merito che verrà eventualmente sollecitata dai lavoratori e dalle organizzazioni interessate, da comportamenti aziendali, che purtroppo non risultano isolati, i quali appaiono lesivi di principi fondamentali per la tutela dei lavoratori, qual è indubbiamente il diritto di sciopero e di libera adesione e svolgimento delle attività sindacali. In ogni caso il licenziamento deve restare l’extrema ratio nell’ambito composito dei procedimenti disciplinari. Procedere, quindi, con la sanzione espulsiva avverso un atto di solidarietà ad un lavoratore, appare un gravissimo segnale, da un lato, dell’inasprimento del conflitto sociale determinato anche dallo svilimento delle politiche del welfare; dall’altro, di una insana voglia datoriale di ostentare lo scettro del potere. Guardiamo quindi con attenzione a questa vicenda, auspicandone una soluzione rispettosa dei principi fondamentali del nostro ordinamento, fondato sul giusto riconoscimento della dignità del lavoro e della sua tutela.
10 febbraio 2023
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI