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ADL Cobas > Blog > Privato > Logistica > Fedex/tnt, con la complicità di cgil, vuole usare l’assunzione diretta dei lavoratori in fedex per cancellare la presenza scomoda di adl cobas
Logistica

Fedex/tnt, con la complicità di cgil, vuole usare l’assunzione diretta dei lavoratori in fedex per cancellare la presenza scomoda di adl cobas

adlcobas
di adlcobas Pubblicato 1 Aprile 2021 10 minuti di lettura 1.3k Visualizzazioni
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10 minuti di lettura
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Come è risaputo, nella giornata di giovedì 18 marzo abbiamo avuto notizia da un volantino a firma Cgil,Cisl e Uil (chi ha mai visto cisl e uil in TNT?) che Fedex  ha deciso di internalizzare (cioè assumere direttamente) tutti i dipendenti di Pharum che operano nel magazzino di Padova. Inevitabile la reazione di enorme stupore che ha suscitato in tutti i lavoratori una simile notizia, visto che, una settimana prima, in un incontro ufficiale Fedex aveva dichiarato, con grande sicurezza, che non vi era alcuna intenzione di internalizzare, né a Padova, né in qualsiasi altra parte d’Italia.

Anche perché, sempre su dichiarazioni di Fedex, non erano rimasti per nulla soddisfatti dell’esperimento fatto a Peschiera Borromeo. 

Ciò detto è bene ricostruire  tutto quello che è successo per capire qual è il vero scopo di questa operazione piombata come un fulmine a ciel sereno.

UNA PREMESSA DOVEROSA:è importante chiarire che la battaglia per l’internalizzazione in tutti i magazzini e non solo in TNT/Fedex, l’abbiamo iniziata noi Cobas molti anni fa, per eliminare la farsa delle cooperative e del socio lavoratore che invece era difesa a spada tratta da Cgil Cisl e Uil, come risulta da questo documento di qualche anno fa fatto da CGIL contro noi di Adl Cobas nel quale era riportata la seguente frase:”  Al socio lavoratore sono affidati da parte del codice civile ruoli chiave e distinti da quelli del lavoratore dipendente. Le vere difficoltà sono trasmettere queste informazioni sui diritti e doveri ad una platea di lavoratori che non solo non conosce le nostre leggi ma neppure la nostra lingua. 

Ciò non significa abolire la forma societaria delle cooperative e far diventare tutti dipendenti come rivendica l’ADL, ma operare sempre affinché vi siano controlli efficaci a tutelare la cooperazione ed allo stesso tempo i soci lavoratori.” 

Questo è quello che veniva scritto dalla Cgil contro Adl  perché volevamo diventare tutti dipendenti del committenti già nel lontano 2010. Pertanto questa battaglia va ascritta interamente ai Cobas, ma sicuramente la scelta di Fedex  di internalizzare ha varie altre motivazioni che vanno comunque ricondotte a tutto quello che abbiamo fatto in questi anni per contrastare i continui cambi di appalto e per ottenere migliori condizioni contrattuali e retributive.

  • Va detto in primo luogo che Fedex, in linea con le modalità di azione dello Stato Americano, per raggiungere un determinato scopo, è disposta a raccontare le peggiori bugie. E così è stato. Nonostante ci abbia sempre riconosciuto grande correttezza come Adl  nei loro  confronti , si sono comportati con noi del sindacato e con tutti i lavoratori, come i peggiori manigoldi, raccontandoci fino  all’ultimo  clamorose menzogne per nascondere le vere intenzioni e per arrivare ad un accordo con Cgil nella più assoluta segretezza, impedendo alla stragrande maggioranza dei lavoratori di entrare nel merito e di poter modificare i contenuti stessi dell’accordo.  
  • E’ evidente che, nel momento in cui, Fedex aveva deciso di pagare direttamente al posto di Eurocoop e Pharum e sembrava intenzionata a procedere con la gara d’appaltoo, in realtà aveva già deciso di procedere con l’internalizzazione. A quel punto era necessario tenere segreta la decisione e coinvolgere un sindacato di comodo per la gestione dell’operazione che doveva assumere i connotati di un grande successo di Cgil e di una sconfitta di Adl Cobas. Non a caso, nella giornata di giovedì, mentre Fedex aveva il coraggio di negare ancora l’evidenza dell’accordo firmato, CGIL si presentava in magazzino fin dal mattino con un volantino nel quale  rivendicava il merito dell’internalizzazione, piazzandosi in magazzino tutto il giorno con 4 funzionari, (autorizzati da chi?) i quali da veri piazzisti o venditori di aspirapolvere, cercavano di vendere il loro prodotto per raccattare qualche tessera.  Questo in sintesi parte del  percorso che ha portato alla scelta di Fedex.
  • Ma vi sono altre e più importanti motivazioni riconosciute dalla stessa Fedex. Infatti, nell’ultimo incontro ci hanno detto chiaramente che la decisione di questa scelta è maturata dopo che erano saltate le due società consorziate, Eurocoop srl e Castiglione srl, a causa delle difficoltà economiche intervenute perché non riuscivano a tenere il passo con le legittime rivendicazioni che come Adl abbiamo avanzato e conquistato ( i livelli di inquadramento superiori a quelli previsti dal CCNL, i 1800 € ottenuti giustamente a seguito del passaggio da Eurocoop Soc. Coop a SRL,  il premio da 750 €, il passaggio del ticket  da gennaio a 7 € e l’impegno a discutere del premio 2021 che doveva partire da un minimo di 1000 € come base di discussione, ottenuti con gli scioperi di dicembre) E’ quindi evidente che la motivazione principale della scelta di  Fedex è anche di natura economica, in quanto non vuole più trovarsi nella condizione di dovere far fronte ad aumenti di costi dovuti a miglioramenti economici che abbiamo ottenuto in tutti questi anni e che abbiamo continuato a chiedere. 
  • Quindi, a Fedex non conveniva più concedere in appalto il magazzino di Padova in quanto non gli garantisce più quel margine di profitto che in passato gli era garantito fino a che non siamo arrivati noi dei Cobas.  Con questa operazione Fedex, garantendo comunque tutte le migliori condizioni economiche che abbiamo ottenuto in tutti questi anni  e aggiungendo quelle che sono state due nostre ultime rivendicazioni (una congrua buonuscita volontaria e un aumento in busta paga con un superminimo) vuole ottenere due obiettivi fondamentali:
  • IL PRIMO OBIETTIVO È QUELLO DI CANCELLARE GLI ACCORDI MIGLIORATIVI CHE ABBIAMO CONQUISTATO IN QUESTI ANNI ED EVITARE QUINDI  CHE IN FUTURO VI SIA UNA CONTINUA RINCORSA ALLE RICHIESTE CHE COME ADL COBAS AVREMMO COMUNQUE INOLTRATO. AVERE QUINDI LA GARANZIA DI UN COSTO DEL LAVORO COSTANTE, IN LINEA CON IL CCNL E CON GLI ESBORSI ECONOMICI PREVISTI DALLA MULTINAZIONALE A LIVELLO INTERNAZIONALE.
  • IL SECONDO, E FORSE PIÙ IMPORTANTE OBIETTIVO, È QUELLO, DA UN LATO, DI DIVIDERE IL MAGAZZINO DI PADOVA DAGLI ALTRI MAGAZZINI DI VENETO E FRIULI, UDINE, TREVISO, VICENZA E VERONA, DOVE SIAMO PRESENTI COME ADL COBAS, DALL’ALTRO,  DI METTERE ALL’ANGOLO ADL COBAS, PRIVANDOCI DEI DIRITTI SINDACALI E  FAVORENDO SPUDORATAMENTE CGIL, NONOSTANTE IL FATTO CHE ABBIA UNA PRESENZA A PADOVA ULTRAMINORITARIA. E TUTTO QUESTO ALLA FACCIA DELLA DEMOCRAZIA. 

Nell’incontro avuto abbiamo portato con estrema chiarezza le nostre argomentazioni; gli abbiamo detto in faccia che il comportamento che hanno avuto è stato di una scorrettezza inaudita ed offensivo nei confronti di chi da anni si spacca la schiena per Fedex. A bbiamo chiesto di avere visione dell’accordo ( ma sembra sia ancora top secret in quanto ci hanno detto che non possono farcelo vedere), perchè vogliamo comunque apportare delle modifiche su punti che non ci trovano d’accordo. Ad esempio il fatto ignobile che per poter passare a Fedex è necessario avere il casellario giudiziario nullo. Che i 1500 € lordi  previsti per il passaggio, firmando un tombale, a Fedex ci sembra una cifra troppo ristretta, se teniamo conto di tutti i disagi che  abbiamo patito in questi anni e specialmente in questo ultimo anno e mezzo. Ci hanno risposto che, anche se la maggioranza dei lavoratori non è d’accordo con l’accordo, questo è, e questo bisogna tenersi: o prendere o lasciare.
A fronte di una scelta di questo tipo, che ha motivazioni economiche e politiche allo stesso tempo, non possiamo di certo restare a guardare  e per noi, da oggi, parte uno stato di agitazione permanente fino a che non saranno sistemate tutte le mancanze di Pharum ed Eurocoop ( contributi, saldo di differenze retributive, assegni familiari, ticket da completare, definizione delle modalità di passaggio a Fedex. Ecc) e fino a che non avremo garantiti gli stessi diritti sindacali attualmente in essere. Metteremo anche in atto ogni azione legale volta a contrastare un evidente comportamento antisindacale.

MA SI APRE CONTEMPORANEAMENTE UN ALTRO FRONTE: SE L’OBIETTIVO DI FEDEX E’ QUELLO DI INDEBOLIRE I COBAS, COME PERALTRO STA FACENDO IN ALTRE CITTA’ SPONSORIZZANDO PESANTISSIMI AZIONI REPRESSIVE, PRIVANDOLI DEI DIRITTI SINDACALI, A QUESTO PUNTO LA RICHIESTA DI INTERNALIZZAZIONE DEVE RIGUARDARE TUTTI I MAGAZZINI FEDEX IN VENETO, FRIULI E IN TUTTA ITALIA   

L A   L O T T A    C O N T I N U A

Argomenti: fedex, padova, piacenza, tnt
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