Questa mattina è iniziato lo sciopero di 24 ore presso l’appalto Versalis – Eni del petrolchimico di Ferrara da parte dei lavoratori della cooperativa Carrellisti L’Unione.
Lo sciopero, con un presidio che si è svolto dalle fino al primo pomeriggio fuori dai cancelli del Polo Industriale Ferrarese, è stato un gesto necessario, data la chiusura da parte della cooperativa nei confronti della richiesta di aprire un tavolo di trattativa per migliorare la situazione all’interno dell’appalto.
Infatti, a determinare l’attuale situazione vi è la mancata applicazione del CCNL Logistica, con retribuzioni ferme al 2012, istituti non pagati al 100% (portando a differenze retributive annue che si aggirano sui € 2500) e nessuna indennità per i turnisti.
A questo si aggiunge un clima fortemente antisindacale instauratosi nei confronti degli iscritti ADL, teso ad intimidire, attraverso cambiamento di turni e di mansione e minacce più o meno velate di perdita del posto di lavoro, chi ha deciso di seguire la strada della lotta e della rivendicazione dei propri diritti.
L’Unione, con la forte e grave complicità e sostegno dei sindacati confederali interni allo stabilimento, fingendo apertura e dialogo, ha nei giorni scorsi e ancora oggi ribadito che ADL non ha diritto di contrattare né di eleggere delegati sindacali perché non firmataria del CCNL, ripudiando di fatto il diritto alla rappresentanza reale.
Ma le intimidazioni non fanno effetto su chi lotta per rivendicare giustizia e dignità sul lavoro, e oggi s’è dimostrato, rivendicando apertamente la piattaforma di lotta: piena applicazione del CCNL, trattamento economico integrativo per i turnisti e per gli eventi di malattia ed infortunio, rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e progressiva stabilizzazione dei lavoratori precari (a chiamata).
Uno sciopero che si è inoltre trasformato in un’ottima occasione per entrare in contatto con i tanti lavoratori del petrolchimico che condividono le stesse condizioni e dai quali hanno infatti incassato solidarietà e sostegno.
Quello di oggi è solo il primo passo della vertenza. Lo stato di agitazione permane e nei prossimi giorni i lavoratori deciderano come proseguire la lotta.
Non è possibile essere trattati come lavoratori di serie B, ora basta!