Come sindacato ADL Cobas riteniamo che le scelte in materia ambientale costituiscano un tutt’uno con il nostro fare sindacato, infatti cosa serve ottenere dei miglioramenti all’interno del proprio posto di lavoro se poi l’ambiente in cui viviamo è devastato e la nostra aspettativa e qualità di vita scende paurosamente? E’ con questo spirito che entriamo nel merito del referendum sulle Trivelle di cui i mezzi d’informazione finora hanno affrontato pochissimo seguendo così’ le indicazioni dell’azionista di maggioranza del Governo Renzi, il Partito Democratico, che ha ha suggerito di astenersi! L’Adl Cobas non si astiene, ritiene importante per quello che è nelle nostre possibilità, di andare a votare e di schierarsi per il sì! ll 17 Aprile si vota il referendum abrogativo alle modifiche apportate alle norme in materia ambientale dalla Legge di stabilità 2016 del Governo Renzi: con queste modifiche il Governo Renzi ha cambiato i limiti di sfruttamento di gas e petrolio già previsti dalle concessioni, in pratica quelli che prima erano limiti giuridici,imposti dalla durata delle concessioni rilasciate dallo Stato Italiano,adesso sono diventati limiti strutturali, legati cioè, all’esaurimento dei giacimenti stessi!
In caso di non raggiungimento del quorum referendario ovvero che si rechi a votare il 50% degli aventi diritto, e questo è il vero obiettivo dei petrolieri e del Governo, la modifica del Governo Renzi verrebbe confermata e quindi il limite dello sfruttamento dei giacimenti sarà il loro naturale esaurimento.
Le trivelle rappresentano la volontà di continuare con la vecchia energia fossile causa di inquinamento,dipendenza economica, conflitti, protagonismo delle grandi lobby nonostante che anche volendo estrarre tutto il petrolio presente sotto il mare italiano, sarebbe soddisfatto il fabbisogno energetico nazionale di greggio per solo 7 settimane e di gas per appena 7 mesi!. Le concessioni illimitate volute dal Governo Renzi rendono proprietarie degli idrocarburi estratti le società petrolifere private che versano allo Stato solo un minimo importo rispetto al valore effettivo di petrolio e gas.
Le attività di routine delle piattaforme possono rilasciare sostanze chimiche inquinanti e pericolose nell’ecosistema marino, con un forte impatto sull’ambiente e sugli esseri viventi.I risultati emersi dai dossier “Trivelle Fuorilegge” di Greenpace evidenziano che l’inquinamento delle piattaforme in Adriatico è oltre i limiti della Legge ed inoltre i mari italiani sono mari “chiusi “, quindi un eventuale incidente nei pozzi petroliferi offshore e/o durante il trasporto di petrolio sarebbe fonte di danni incalcolabili con effetti immediati ed a lungo termine sull’ambiente e con ripercussioni gravissime sull’economia turistica e sulla pesca.
Infine per individuare i giacimenti di gas e petrolio il Governo ha autorizzato l’utilizzo dell’airgun, un sistema ad aria compressa sparata a pressioni elevatissime sui fondali marini che ha un impatto devastante sulla fauna ittica e può provocare danni ed alterazioni ,talvolta letali, nelle specie marine.E’ evidente che il significato del referendum del 17 Aprile và oltre il quesito che pone sulla durata delle concessioni è una occasione per esprimersi e dire che vogliamo un modello di sviluppo e di accesso a fonti di energia rinnovabile e sostenibile.