Di CSO Django e ADL COBAS
Francamente di rispondere ad un “onorevole” della lega, ad uno che ha scambiato Dante con Topolino, ha insultato e fatto le ronde contro un signore di origine marocchina poi assolto con formula piena, uno che ha assunto al Ministero uno stalker, e via dicendo (vedi la pagina di wikipedia…), ci sembra davvero troppo: il nostro tempo è prezioso per sprecarlo così.
Succede però qualcosa di molto grave: l’attacco personale agli oppositori politici, l’aggressione scomposta verso il dissenso.
E’ l’equivalente dell’olio di ricino di altri tempi, questa volta fatto a mezzo stampa: ma quanto manca alla richiesta di giuramento di fedeltà al fascismo?
Tira una brutta aria, un’aria di guerra: gli arresti che Trump sta facendo alla Columbia University ci ricordano che la guerra è da sempre anche guerra interna, caccia alle streghe, epurazione del dissenso.
Però lo ammettiamo: Gaia assomiglia un po’ all’iconografia della strega che ci è stata tramandata. Una donna libera, indipendente, spavalda e sempre in prima fila. Che paura!!! Che paura che fa a quei miserabili bacchettoni e bigotti il cui più grande terrore è che una figlia gli venga su così….
Per questo hanno scatenato una guerra sul campo di battaglia della scuola, della cultura, dell’insegnamento, della trasmissione del sapere.
E’ un campo di battaglia cruciale, perché da sempre la cultura è comprensione del reale ed esercizio di curiosità; è etica, dialogo tra differenze; è pensiero critico ed autocritico, è critica del potere; è strumento indispensabile per rafforzare la società che si organizza, per dare linfa vitale ai movimenti che lottano per i propri diritti, per cambiare questo mondo assurdo, ingiusto ed indifferente.
La cultura ci aiuta a scegliere da che parte stare, a scegliere come vivere, posto che noi comuni mortali non possiamo vivere di rendite e vitalizi come il loro capo, ministro dei disastri e delle infrastrutture.
Per questo lavoriamo, studiamo, cerchiamo di capire quello che studiamo, ci confrontiamo e trasmettiamo il sapere che a nostra volta abbiamo ereditato: e in moltissimi casi la cultura ha camminato di pari passo con la capacità di indignarsi, con la militanza e l’attivismo politico, e per questo, da Dante a Gramsci, ha spesso pagato con il carcere, l’esilio e sorti anche peggiori. Esattamente 500 anni fa, il 27 maggio del 1525, veniva torturato ed ucciso un intellettuale che aveva guidato la rivolta dei contadini con questo motto: Omnia sunt communia.
Respingere l’attacco a Gaia significa difendere tutti noi, la vita, la società, la scuola, contro le guerre, per la pace con giustizia