ADL Cobas

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1 giorno fa

⚠️Provincia di Rimini - Dopo la partecipata mobilitazione intersindacale su tutto il territorio nazionale con manifestazione a Roma in occasione dello sciopero nazionale del 10 aprile scorso, grande fermento nel territorio e in diversi Comuni della Provincia, per la scadenza e il rinnovo di alcuni bandi per l’affidamento del servizio di inclusione scolastica.

👉🏾 Questa mattina si è svolto l’incontro con il Comune di Rimini, mentre per il Comune di S.Giovanni in Marignano abbiamo ottenuto un incontro lunedì 20 maggio. Venerdì 24 maggio abbiamo fissato invece un incontro con l’Assessora Villa del Comune di Riccione.

Proprio per queste ragioni stiamo anche promuovendo le assemblee sindacali retribuite delle educatrici e degli educatori della cooperativa Ancora Servizi, in ottemperanza all'art. 20 della l.300/1970, con questo calendario:
‼️ Lunedì 20 Maggio ore 18 alle 20
Assemblea sindacale retribuita Ancora Servizi del Comune Rimini
‼️ Martedì 21 Maggio dalle 17:30
alle 19:30
Assemblea sindacale retribuita Ancora Servizi dei Comuni di Rimini sud (Misano, Cattolica, San Giovanni in M.).

Le assemblee avranno il seguente o.d.g.:
✔️Andamento e Problematiche del servizio di inclusione scolastica
✔️Emergenza taglio ore del servizio di inclusione scolastica. Cosa fare?
✔️Varie ed eventuali

📍 Le due assemblee si svolgeranno in modalità mista (online e in presenza) al fine di permettere la più ampia e inclusiva possibilità di partecipazione. Per avere il link 🔗 scrivici via mail.
Se partecipi in presenza ci vediamo presso la sede ADL Cobas Rimini in via D. Campana, 59/F.

ℹ️ adlcobas.rimini@gmail.com

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Rete educatori/educatrici Rimini ... See MoreSee Less

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1 giorno fa

⚒️A fianco dei compagni e delle compagne del Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze. Oggi a Firenze e finché ce ne sarà!Per opprimere un popolo, devi opprimerli tutti

⚒️️ Verso il corteo del 18 maggio a Firenze, dichiarazione congiunta con i Giovani Palestinesi d'Italia

A morire in Palestina è l’umanità stessa. A Gaza, in Cisgiordania e in tutta la Palestina storica si sta avendo la prova che uno Stato, se appoggiato dalle principali potenze, può compiere un genocidio impunemente. Nonostante crescano le azioni per condannarlo, la “comunità internazionale”, con il peso preponderante di USA e UE, è complice, più o meno direttamente, con la politica genocida sionista.

Gli inviti a una maggiore compostezza nel massacro che Israele sta compiendo servono solo a lavarsi la coscienza. Le vittime uccise dalla furia israeliana continuano ad accumularsi: 40.000, cifra al ribasso, difficile da stimare veramente. Giorni e morti si sommano a quelli precedenti e diventano anni. Diventano centinaia di migliaia.

L’Europa e gli USA da un lato si vantano della loro identità democratica, dall’altro reprimono chi mette in dubbio violenza, oppressione e sfruttamento. E nonostante questa repressione, abbiamo visto tutte le città del mondo e d’Italia riempirsi per la Palestina. Il sentire popolare manda un messaggio forte e chiaro: Israele si dice in guerra ma in realtà sta massacrando una popolazione civile, inerme.

📢📢 Si sta sviluppando nelle università di tutto il mondo un movimento di protesta che ricorda quanto accadde decenni fa contro la guerra in Vietnam. Oggi come allora questo clima deve trovare un riflesso nelle mobilitazioni sociali. La direzione che sta prendendo il mondo non può non collegarsi alla preoccupazione per ogni aspetto della vita umana: una classe lavoratrice che non riesce a ragionare collettivamente sui propri salari e diritti, che indietreggia, che perde le proprie piccole battaglie, difficilmente può domani lasciarsi coinvolgere da questioni ancora più ampie.

Perché i fenomeni di guerra affondano le proprie radici nell’economia: e questa economia di guerra vive di disuguaglianze, precariato e sfruttamento. In Italia siamo passati da 1,5 milioni di poveri assoluti a quasi 6 milioni in 15 anni. Abbiamo perso salario, il diritto alla pensione, al contratto a tempo indeterminato. Una popolazione povera e precarizzata rischia di percepire lo scenario internazionale come qualcosa che non la riguarda. Al contrario, questo scenario ci travolgerà, togliendo spazio alle nostre stesse lotte quotidiane. Perché per opprimere un popolo, bisogna opprimerli tutti.

📢📢 Per questo il 18 maggio, il corteo della ex Gkn ha importanza. Perché è l’emblema di una lotta dove loro non hanno ancora vinto. Di un tentativo prima di resistere a questa economia, con le sue delocalizzazioni, le sue finanziarizzazioni, e poi di fare ripartire la fabbrica con una conversione ecologica, grazie ad un intervento pubblico con una finalità sociale diversa. E’ un tentativo di resistere e cambiare. ... See MoreSee Less

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2 giorni fa

🛠SCIOPERO AL MAGAZZINO CODOGNOTTO DI SAN STINO DI LIVENZA🛠

📢Da questa mattina i lavoratori operanti per ManHandWork SRL in appalto nel magazzino Codognotto di San Stino di Livenza sono in sciopero.
Il 26 marzo abbiamo mandato una richiesta di incontro per chiedere degli adeguamenti salariali, come ad esempio l'aumento del ticket restaurant da 5 euro a 8 euro: a fronte dell'aumento del costo della vita degli ultimi anni gli stipendi nel magazzino Codognotto sono rimasti invariati, diminuendo difatto il potere di acquisto dei lavoratori.
La azienda, sebbene i lavoratori iscritti ad ADL Cobas rappresentano la maggioranza dei lavoratori del magazzino, non ha mai risposto alla richiesta di incontro.
🎯Ancora una volta si pone il problema della democrazia sindacale, con aziende che si arrogano il diritto di scegliere le sigle sindacali con cui discutere, nella totale noncuranza della libertà di scelta e di associazione dei lavoratori.
😡Durante il presidio ManHandWork ha chiamato del personale proveniente dal magazzino DB Group di Montebelluna (provincia di Treviso) per sostituire il personale in sciopero, con un evidente comportamento antisindacale e in violazione del diritto allo sciopero sancito dalla costituzione.
ManHandWork, il cui presidente Marco Covarelli ha dichiarato che il male della logistica sono i Cobas, non si fa problemi quindi a violare i diritti sanciti dalla costituzione e a non considerare le esigenze dei lavoratori.

✊Per un salario degno e per la democrazia sindacale! ... See MoreSee Less